giovedì 20 novembre 2008

Quarto giorno... La lunga notte


La lunga notte è cominciata. Sono ancora in tempo per tornare indietro. Ma non lo farò. Ho paura. Mi sento una clandestina. Una ladra. E Gae mi manca da morire. O forse mi manca la possibilità di poter tornare a casa da lui. Mangiare con lui. Vedere insieme la televisione. Addormentarmi in un letto.
Ho mangiato del pessimo sushi e dei broccoli (qualcuno si accorgerà dei resti nella spazzatura? Devo ricordarmi di buttare via il sacchetto domani mattina quando andrò a fare la colazione). Ho preso un film in affitto. Qualcosa che mi tirasse su di morale: Sex and the city. Riuscirò in questo modo a far passare la successiva ora e mezzo.
E poi? Spero che G. mi chiami. Anche solo uno squillo. "Dove sei?".
Non può odiarmi a tal punto da non importargli più nulla di me. In questi tre giorni non ha mai chiamato. Non si è mai fatto sentire...
Ma il mio problema ora non è questo.
Devo superare questa notte. Devo toccare il fondo. Provare la solitudine e l'alienazione estrema.
E risorgere dalle ceneri come una fenice.
Sono terrorizzata.
Ti prego G.... chiamami. Dammi una minuscola speranza...

1 commento:

Anonimo ha detto...

non ho mai letto tanta melassa e tanta banalità tutta assieme. Certo che voi donne meritate proprio di essere trattate in questo modo.