Testualmente quello che mi ha detto, delicatamente e freddamente per telefono:
non c'è nessuna nel mio cuore in questo momento. É un momento mio. Dove ci sono solo io. E quando questo momento finirà, tu avrai le stesse possibilità che potrà avere chiunque altra. Se ci sarà ancora qualche possibilità per qualcuna.
E GyM è una bella persona. Con cui lavoro bene. Ma per il momento non c'è nulla per lei. Come non c'è nulla per te.
Io voglio fidarmi di lui.
E vorrei che lui si fidasse di me. Vorrei che ritrovasse dentro se stesso l'amore.
Quell'amore che ora io sento fortissimo, aldilà di tutto il male che posso avergli provocato e che posso aver subito.
Lui, invece, è svuotato. Distrutto. La parte più profonda di me sa di averlo perso. Per sempre. Rimane viva quella minuscola speranza che mi accende sua mamma ogni volta che parlo con lei.
Ma lei non conosce bene tutta la situazione...
Novembre finirà. E inizierà dicembre. Un mese di luci e profumo di cannella e biscotti fatti in casa. Io non avrò questo. Io avrò la solitudine e il terrore e magari dentro questa solitudine e terrore proverò a cercare una strada tutta mia. Che al momento non riesco a scorgere. Perché forse, dopo Gae, una strada non c'è più da seguire.
Quando si ama qualcuno come io ho amato lui è impossibile pensare che l'amore, intenso, puro, pulito, possa tornare per un altro. Io posso solo rimetterlo in gioco per lui. Posso solo con lui.
Domani non potrò scrivere. A casa dei miei sarò isolata. Non ci sarà nulla per me. E lui sarà solo in un'altra casa. Altrettanto isolato. Vorrei stringermi a mia mamma. E dormire per sempre. Tornare nel suo grembo e rinascere un'altra volta. O non rinascere affatto. Mai più.
Come ho potuto perdere tutto questo? Come ci sono riuscita?
Non me ne darò mai pace. Rileggo i messaggi che mi ha scritto ieri.
Quelle parole gentile e piene d'affetto, ma lontane, senza passione. Senza amore appunto.
E mi chiedo se ci sarà ancora qualcosa per me....
Quando tornerò a scrivere sarà il 15°. 15 giorni di tortura e dolore infinito. E senza sosta.
Gae ti amo.
Fabrizio Corona il ribelle
14 anni fa
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