Si dimentica il male subito? Lui potrà lasciarselo alle spalle e ricominciare? Sto morendo di paura. Oscillo tra realismo e ottimismo. I suoi occhi mi dicono che non c'è alcuna possibilità di recupero. La sua gentilezza di ora mi disorienta. Perché dopo tanto male? Perché solo adesso? Lo ascolto e lo spio. Sono diventata una spia... I'm a spy... in the house of love. Ma di love non ce n'è più. Eppure mi sento una spia. Cerco di carpire segnali. Io che ho sempre saputo cosa fare e cosa dire ora non so più neppure chi sono. Sbaglio davvero io? Sbagliano loro? Il giudizio è veriteriero? E lui non avrà esagerato? Serve cercare una colpa? A questa domanda so rispondere perfettamente. No. Non serve. Non serve più a lui. E non serve a me. Serve cercare un rimedio. E servono queste parole che mi aiutano a non pensare. Scrivere come un flusso di coscienza. Per annullare i pensieri e trasporli sulla carta. Una parola dietro l'altra. I muri si costruiscono. I muri si abbattono. E quello che sembrava eterno non lo è. Mai dire mai. Ha detto lui oggi a un amico. Non parlava di me. Di noi. Ascoltavo immobile sul divano. Spiavo la sua conversazione. Sapevo che lo stavo ascoltando. Mai dire mai era detto per me? La risposta razionale è no. La risposta emotiva è Sì. Fortissimamente sì.
Nel mezzo del cammin di nostra vita... mi sono ritrovata per una selva oscura.... Ma alla fine lui vide le stelle. Dopo l'inferno (questo) e il purgatorio. Poi ci fu il Paradiso. Ma quella è un'altra storia e non riesco a pensarci.
Scrivo velocissimo. Sebbene alla fine i pensieri siano sempre gli stessi che girano impazziti su se stessi. Senza una meta e senza una ragione.
Giorno primo. Quasi notte. Dove dormo stasera? Con lui che per pietà mi tiene la mano? Mi aggrappo alla pietà sapendo che non mi salverà. Non è pietà che bisognerebbe cercare. Ma amore. E amore non ce n'è più...
Io ho sofferto. Sono capace di soffrire. Ma è da troppo tempo che la mia vita scorre via liscia e devo riabituarmi alla tragedia. Quasi notte. La prima notte di una certezza.
Partire dalla certezza: non è più mio.
Partire da un presupposto: lo amo da morire e lo voglio al mio fianco nel mio futuro.
Scrivo per scaramanzia. Perché in passato questo era stato bene. E io mi ero salvata.
Ma il passato è passato e non tornerà. E la situazione di ora non ha nulla a che vedere con quella di un tempo. Ci sono 15 anni in più.
Vecchiaia. Sentirsi come un yogurt che sta per scadere, pregando che qualcuno ti afferri dallo scaffale. Io non prendo mai la merce quasi in scadenza...
Dirlo o non dirlo.
Se lo dico è vero. Se non lo dico fingo.
Serve a qualcosa?
Quello che dice la gente è prezioso. Come un'ancora in mezzo a un mare piatto.
Ma forse dovrei proseguire la navigazione. Aspettare non porterà a nulla. Dormire sul divano. Decisione di adesso. Penso sia giusta.
Non sarebbero tutti d'accordo.
Mi sveglierò mille volte. Cercando ancora un'altra speranza. Rimanendo a fissarlo. Sperando nel sonno di togliergli le idee sbagliate e tenere quelle che vanno bene. Vanno bene per me.
Ho finito le parole. É finito il primo giorno. Con un nulla di fatto. Ancora non vedo chiara la via. Ancora mi crogiolo nel nulla. Lui, invece, sa dove andare e andrà... Andrà senza di me.
Gioco: se riesco a passare con il cancello che sta per chiudersi staremo assieme per sempre.
Fabrizio Corona il ribelle
14 anni fa
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