
Giorni di ultimi viaggi. Marzo di pioggia. Se ci fosse il sole, stordirebbe qualsiasi pensiero e rapirebbe qualsiasi progetto. Tutto diventerebbe chiaro e perderebbe il suo fascino. Ma così, con i libri chiusi e profumati di carta nuova ad aspettarmi sulla cassapnca, riesco a immaginare il grande viaggio dell'estate alle porte. Due alternative. Per una medesima tipologia. Ho voglia di mettermi in strada e partire. Muovermi senza meta tra il mito e il cliché... Già, tra mito e cliché. Nella speranza di riuscire a intravedere, alla fine, la verità. Kerouac diceva qualcosa a proposito delle perle... Delle perle che ogni viaggio racchiude. Anche se la cosa difficile, non è trovarle, ma riuscire a preservarle una volta tornati a casa. É una cosa che non sono capace di fare. Che non sono mai stata capace di fare.
Perché vivo le cose nell'istante. Con l'intensità di un incendio dirompente. E poi svaniscono. O meglio. Non proprio svaniscono. Si consumano piano piano... Fino a che svaniscono. O forse no. Da qualche parte rimangono. Ma dove? O con quale potenza?
I libri che sto attualmente leggendo:
* Via dal Vento di Marco D'Eramo
* Incubo ad aria condizionata di Herny Miller
* Luce d'agosto di William Faulkner
* Stati Uniti Occidentali edizioni Lonley Planet
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